mercoledì 26 settembre 2012


Quella che sono è una precisa scelta estetica e di stile. Sono io che ho deciso e sono esattamente quello che voglio essere. Ma perché dovrei essere condannata ad essere Lola Kola? Un’identità visiva,  bionda con la ricrescita, il cuore sacro in gola, i tuoi rischi, le scritte e i miei tattoo rockabilly? No, posso esserlo finchè mi andrà, ma posso svegliarmi una sera e decidere di cambiare forma, contenuto e colore. Non ho bisogno di pregare una statua o recitare rivolta ad una lampada di ikea affinchè avvenga il miracolo, e poi trovare solo il silenzio. Ho sputato sangue e veleno per diventare lola kola. Doveva essere tutto perfetto nonostante un errore. Conosco la strada che mi ha portare al mio essere in divenire, ma la mia opera potrebbe essere non finita. Non sono un totem di legno, detesto pensarmi e dovermi dire..”sono fatta così.."no, sei  sola fatta, mi risponderei..Ho solo trovato una strada, ma adesso ne percorro una nuova. E sei hai fatto del genere,della razza e della tua religione una bandiera, non obbligarmi a reggerti l’asta. Non mi troverai, sono evoluta, cambiata..sono già stata cavalla da monta, una tigre in gabbia, ho indossato i baffi e ora potrei voler diventare una donna di colore. Non voglio solo la libertà di cambiare colore, ma di scegliere la mia sfumatura. Se sei così affezionato all’idea che hai di lola kola la troverai..magari ne troverai più di una..siamo tante, diverse, siamo copie identiche di noi stesse, siamo identità visive.Mentre stai cercando una copia trovi un originale, e mentri ti ostini a trovare l’originale, io sarò lontana, ho già cambiato colore della pelle e sono mora. Non senti che parte la musica, prendi posto. Comincia il cabaret e parte il balletto!
sigla!

Sentirsi rinchiusi in un corpo che non ci appartiene, dover necessariamente legare la nostra anima ad un contenitore che spesso sentiamo come estraneo, è il nostro primo e più grande ostacolo da dover affrontare:noi stessi. Se riuscissimo a scindere la forma dall’essenza o meglio, se potessimo plasmare le ossa i muscoli, la pelle e il suo colore, a misura del nostro io, forse potremmo non abitare il corpo che abbiamo, ma infine esserlo!
























giovedì 20 settembre 2012

"Nella mia natura, nella mia mente, nel mio cuore, nel mio stile e persino nel mio corpo, c’è sempre qualcosa che non va. C'è un errore, un’aritmia, un inatteso, un particolare che ti mostra un equivoco. Solo nelle cose in cui riesco davvero, c’è una svista perfetta che mi rispecchia, un’azione che sembri porti ad un esito non corretto..E’ quello che cerco anche nella vita, nell'arte, nella moda, nel cinema, nella fotografia: un' imperfezione, una nota stonata, un contrasto, un contrattempo. Ho fatto dello sbaglio un’arte. In tutto quello che creo mi piace mettere un qualcosa che non ti aspetti, a volte semplicemente un sorriso, che ti faccia capire che quell'immaginario è altrove, lontano da quello che pensavi di lui..ma forse lo sbaglio non è il mio, ma della tua idea universale di natura, di corpo, di stile o tout court di perfezione!”

mercoledì 19 settembre 2012










When they kick out your front door
How you gonna come?
With your hands on your head
Or on the trigger of your gun?

martedì 18 settembre 2012



http://weirdfestival.noblogs.org/programma/

    Avrei tante cose da dire a te e al nostro popolo, ma sento che non sono necessarie le parole che non possono esprimere quello che vorrei e non vale la pena di sporcare dei fogli di carta.
           Hasta la victoria siempre! Patria o muerte!

“Nella morte non c'è niente di triste, non più di quanto ce ne sia nello
sbocciare di un fiore. La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la
gente vive o non vive fino alla morte. Non fanno onore alla propria
vita, la pisciano via. La cagano fuori. Muti idioti. Troppo presi a
scopare, film, soldi, famiglia, scopare. Hanno la testa piena di ovatta.
Mandano giù Dio senza pensare, mandano giù la patria senza pensare.
Dopo un po' dimenticano anche come si fa a pensare, lasciano che
siano gli altri a pensare per loro. Hanno il cervello imbottito di ovatta.
Sono brutti, parlano male, camminano male. Gli suoni la grande
musica dei secoli ma loro non sentono. Per molti la morte è una
formalità. C'è rimasto ben poco che possa morire.”

Del resto se Bukowsky smette di suonare la sua musica più alta del mondo, perché tanto saremmo sordi nel volerla ascoltarla e Guevara lascia la rivoluzione scrivendo che sarebbe inutile imbrattare ulteriori pagine perché non saremmo in grado di capire, che altro ci resta altro da fare a noi, se non le bionde che sorridono, e calme e sorridenti aspettano il loro turno di entrare in scena e fare il cabaret lolesque!

venerdì 14 settembre 2012



Passi essere un’ icona. Ma come eroina no. Me so stufata.  Una notte mi scoprono è ed l’inizio della fine. Uno sguardo, una dose e via. Mai provata una  forte come me, un flash, uno stupefacente. Nient’altro che me, null’altro nelle vene.  Né giorno né notte senza me. Ammazzerebbero per una dose di lola kola..E io che non so buona con le quantità, sempre di più e ancora di più..Sono assuefatti, animali pazzi, finiti nella ruota. Le altre robe, un’alternativa inutile per capire il tuo splendore. E io sto lì, nella stagnola, a farmi fumare. Una sera si svegliano, e uno skizzo è andato male. Li hai fatti perdere, fai solo male, sei una robaccia. E’ finita, devono smettere. E ti lasciano sulla stessa panchina dove ti hanno presa..E dopo anni sentirsi dire “.. mi hai preso, usato e poi lasciato. Sei la cosa peggiore mai provata..”