Il merletto a filet è un tipo di merletto o pizzo dalla caratteristica quadrettatura, che si presenta come una rete sulla quale risaltano motivi geometrici ricamati a punto rammendo o punto tela. La rete filet era originariamente opera maschile e veniva realizzata a fili liberi annodati attraverso l’impiego di un lungo ago di legno a doppia cruna aperta, chiamato mòdano. In questo modo i pescatori confezionavano e rammendavano quotidianamente le reti per la pesca. Solo successivamente questo tipo di rete è stato usato anche per la realizzazione di capi d'arredamento e utilizzata come base su cui ricamare motivi ornamentali di vario genere. Naturalmente la qualità dei fili, del modano e le loro dimensioni sono cambiati in ragione della destinazione della rete. La lavorazione comincia dal vertice di un primo riquadro e si allarga via via obliquamente, annodando il filo in modo regolare per ottenere i successivi riquadri, fino ad ottenere la dimensione desiderata. Tra i punti di riempimento più diffusi sono il punto tela, il punto rammendo e il punto spirito.
Il gigliuccio è un punto di ricamo di antica scuola marchigiana, tuttora molto usato per bordare ed ornare soprattutto per lo più di biancheria da letto, la tovaglieria, ma anche oggetti d'arredamento, come "cavalieri" da tavolo e anche tende. È una delle tecniche del ricamo "in bianco" (filo bianco su lino bianco), sebbene recentemente si siano visti anche dei lavori a colori. Il Gigliuccio è composto da in due righe parallele di punto quadro, tra le quali rimane una fascia di sfilato, cioè solo fili verticali che poi vengono raggruppati in colonnine regolari. La precisione è uno dei pregi principali di questo punto, insieme alla qualità del filo usato.
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