La cosa più geniale della mia vita è stata creare Lola Kola. Ma non prima di aver dovuto ingoiare tutto questo,e non è stato facile. Ho tante cose dentro di me. La diva la donna la bambina l’attrice la mamma la santa la puttana la femmina e la cavalla. Tutte convivono, io mi occupo solo che siano tutte libere e vere. Ma non mi sono mai nascosta dietro nessuna di loro. Non ho fatto mai un mistero che dietro tutte ci fosse un maschio. Essendo entrambi le cose, mi accorgo subito se uno non ha chiaro cosa sono. Sono gentili corteggiatori carini,come si deve ad una ragazza. Appena capiscono mi trattano con perversione come fossi una truffa, come un feticcio. Per fortuna sono solida, non ho il senso dell'inadeguatezza e spiritosa. E ci rido su!E non mi sono mai fatta mancare niente. Ho avuto tutto. Eccessi, addii, lutti, dolori lancinanti, droghe, alcool, problemi col cibo e sesso estremo e selvaggio. Quella è stata la parte più divertente. E quando scrivo che ho avuto più eroina che eroi non mento. Non ho mai mentito. Con la verità freghiamo tutti. Cosi scrissi un giorno al principe sulla rivoluzione. La sua eterna, la fuga. È una farfalla il Principe. Se vuoi che scappi devi tenere la mano chiusa. Allora scappa. Se apri la mano rimane sul tuo palmo, sbatte le ali ed è vivo. E si sente libero. Ritorna solo se è libero di andare. Se chiudi il palmo, spicca il volo e và. Da lui ho imparato ad amare, non come si può, ma come si deve. E quella farfalla l’ho fermata su un abito che mi ha regalato lui. Come si regalano gli abiti. L’ha visto lui, ha voluto che lo provassi e mi ha chiesto di potermelo regalare. Così fa il principe. E mentre lo provavo diceva che ero bella e incredibilmente donna. Una donna a forma di donna ho detto, e lui ha riso. E’ bello quando ride, gli si illuminano gli occhi e piega un pò la testa in avanti. Come se si vergognasse a ridere. E per un attimo mi si ferma il cuore, che non ho. Qualunque donna appare bella se c’è un principe che la guarda durante le riprese. E lui c’era quel giorno che si fece sera. E mi portò sul set dove dovevo girare il video di jo canto sambaca , che fu una hit quell’estate. E con quello fui proclamata regina dell’estate e miglior voce al Festivalbar…Oh mi sono persa nel backstage. Scusate devo andare in scena. L’unico momento in cui tutto splende e sono splendida. Ma non sempre sono in scena, a volte sono qui. Davanti a voi. E sono vera. E vivo i miei inferni che condivido. Passo giorni che sembrano notti. Notti e giorni in cui bevo, abuso di me e sfinita dalle lacrime ricomincio. Conosco benissimo il sapore delle lacrime e del mio sangue. L’ho sentito più volte sulla mia bocca . Tra labbra e bicchiere. Non ho mai fatto un mistero sul fatto che beva oltre misura, ed ho problemi con la droga. Non sono mai sicura di averne abbastanza per arrivare alla fine dell’after. Quello è il problema. Sono sempre stata attratta dalla fine. Se non ci fosse Liùc accanto a me sarei già andata, ma non sarebbe stato carino farsi trovare morta al suo rientro a casa sua. Così ho stretto i denti e sono andata avanti. Fino a qui. Quella era un’occasione d’oro per me. Persa. E sono ancora qui. E non ho mai mentito su ciò che ho buttato giù o tirato su. E ci sono stati giorni che trionfare o morire era lo stesso, allora meglio morire. Ma ci vuole un tale amore ad andar via,che non riesco. Non saprei come, e non mi va di gravare ulteriormente su Nirvana regalandole un altro lutto. Allora resto. Ma se resto è per la curiosità. Quella di vedere come andrà a finire. Siamo grandi talenti buttati via. Siamo sopravissute noi. Quello scrivono i giornali. Ma sui giornali c’è una Lola che conviene a loro. Che fa vendere. E così ci siamo vendute pure noi. Corpo ed anima , più corpo però. 100 euro a botta. Ma la botta era la loro. E a noi l’affitto di un mese fatto in mezza giornata. Anche quando l’unico giornale che parlava di noi era il Messaggero, tra gli annunci, mi sono salvata. Sono uscita da tutto, rimasta illesa da tutto. Sono sopravissuta a tutto. Come miracolata, anche all’eroina. Nulla mi spaventa,quella è la mia forza. Non ho mai smesso perché non ho mai cominciato. Ho collezionato più uomini di un album di calciatori, i doppioni neanche li ho scambiati. Li ho regalati, ma non ho partecipato a competizioni dove il premio finale era l’uccello. Ci lavoravo con una mia amica. Ci giocavamo sopra e poi steccavamo i soldi. Quello sono stati gli uomini per me. E ci ho messi secoli per ritornare a farci amicizia. E noi eravamo perse. Perse nell’eroina e in bottiglie di vodka che nessuna delle due ricordava da dove fossero arrivate. È stato l’inferno per noi. E i giornali si occupavano di noi solo perché eravamo un cattivo esempio per le adolescenti. Troppo magre scrivevano. Malate, non reggono il palco, tournèe annullate, licenziate e abbandonate. Di quello si occupavano. Ma di noi non si occupava nessuno. Eravamo solo corpi da circo. E il circo ci toccava fare. Cominciai subito. Non ho mai negato di aver avuto relazioni con i miei professori di italiano o essere andata con le transessuali. Le trans mi sono sempre piaciute . Sono sempre stata attratta da loro, da sempre. Io non ci trovo niente di male. .Fu con Alberto che cominciò. Lo incontrai una sera in un locale che frequentavo spesso. Era venuto a Roma per capodanno. Un ragazzo carino, pulito. Né fumo, né alcool, stupefacenti neanche a parlarne. Neanche il caffè. Mai avuto un ragazzo così. Mi si avvicino chiedendomi se ero disposta a farlo mentre la sua amica ci guardava. Io risposi di sì,ma non ero certa fin dove mi sarei spinta. Infondo era strano, mi sembrava così lontano da certi giochetti. Scoprii subito che aveva un gran talento. Gli unici uomini che mi interessano sono quelli che hanno talento. Gli altri mi annoiano o mi fanno tenerezza. Andò splendidamente. La sua amica si divertì più di noi. Prima di andare via di chiese il mio numero e se la sera successiva fossi libera per vederlo. Ci vedemmo la sera successiva e tutti i giorni dopo, per tutte le vacanze fino alle feste, che alla fine diventarono le feste che lui faceva a me. La sera successiva mi portò in locale per scambisti. Vinsi il titolo di sirena della sauna e vinsi la sua amica, che era lì. Ma stavolta volle essere lui a guardare. Io mi divertivo, volevo piacergli, già arrivare ad un secondo appuntamento è un miracolo a volte. Era un mago nel fare questi giochetti. Non pensava ad altro che a quello. Io ero innamorata come una ragazzina, e mi divertivo come una pazza, solo un pò più stanca. Ho fatto tutto con lui. Nessuna delle abbinate è stata scartata. Non mi sono tirata indietro mai. A letto non mi schifo niente. Solo in certe ammucchiate non mi diverto, troppa confusione, ma fino a sei si. Reggo tutti. Non è facile a volte saper gestire la stessa donna che vedono al cinema o sul palco a quella della mattina successiva. Ho creato un personaggio ma sono stufa di pagare il biglietto per assistere allo spettacolo di me stessa. E cosi giochi d’attacco e dopo una notte di follia non ti vedono più, ma solo perché al risveglio non so che donna dovrei essere a servirti il caffè, più facile servire un addio. E così per vedere se reggi prima di avermi devi superare uno shock. Il bello della favola è che i migliori più li sciocchi più ritornano. Ho avuto uomini pazzescamente belli e abiti favolosi. Più abiti però. Non sempre ricordo gli uomini con cui passo la notte. Ma se mi sono divertita sono pieni di lividi e botte. E quel giorno che ci svegliammo morte, neanche si poté riposare in pace, ma questo lo sapete già. E allora vi ricordo di spedire le cartoline per la lotteria della befana del sei gennaio e che più cartoline spedite più possibilità avete di vincere. Buon fantastico a tutti a sabato prossimo felicità
Sigla!
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