venerdì 29 giugno 2012
"Nel mio stile, nella mia mente, anche nel mio corpo, cè sempre qualcosa che non va. C'è sempre un inatteso, un piccolo particolare che ti mostra uno sbaglio. Soprattutto quello che cerco nell'arte. un' imperfezione. Anche negli abiti mi piace mettere un qualcosa che non ti aspetti. Che ti fa capire che quell'immaginario è altrove. Lontano da quello che pensavi di lui..Le emozioni più forti a volte le ho provate davanti ad un abito. E una donna che durante la rivoluzione sa farsi un abito da sola ha già vinto. Quelli volevo fare e quelli faccio. Ho deciso di lavorare con gli abiti un giorno a Milano, avrò avuto 15 anni. Ero in via Torino, vidi i primi punk, alcune transessuali e girato l’angolo le vetrine di Franco Moschino. Capìì che dietro tutto questo c’era un abito, e dietro tutto un sorriso. Quando lessi Cocò chanel che diceva”..la moda non ha a che fare solo con gli abiti, ma ci riguarda, ha a che fare con quello che viviamo, con le nostre idee..” capii cosa intendesse.."
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