giovedì 5 luglio 2012

Sembro bionda!


Sembro bionda,ma sono incazzata nera. E ho visto l’inferno. Per fortuna non ero sola. E’ li che ho cominciato a scrivere. Lettere su lettere. Stavo calma solo cosi. O finendo le scorte di alcool e erba a casa da mio fratello, per poi finire sfinita a piangere. Credo fosse l’assunzione di ormoni ad avvicinarmi cosi tanto al pianto. Presi col jack Daniel a colazione erano una mano santa. E a mezzogiorno ero già bella e donna. Ero in castigo. Ma io non sembro estrema, lo sono davvero. Cosi ci metto il carico. Niente mare. In uno splendido reabh in riva al mare. E ai fottuti tramonti con tanto di sole rosso che si scioglie nel mare a cui tiravo i san pietrini. Quelli canadesi,i miei preferiti. Li trovavo sulle autostrade della tecno  a cassa dritta dove sono cresciuta. E davanti ad un neo che poteva offuscare una meravigliosa alba,non toglievo il neo. Prendeva l’alba la accartocciavo in mano come un foglio,e la scaraventavo al muro. Quello è il rumore all’inferno. Bello forte metallico. come il Re. Ognuno ha fatto qualcosa per me. Per quello passo le notti a salutare tutti come se fosse l’ultima. Tutti. Tutto il popolo della notte e delle feste. Sono loro che mi hanno rivoluta. Sembravo atterrata ieri da un astronave. Ma sono sempre esistita. Io non ho mai cambiato genere,non avendone mai voluto solo uno,come i mariti,solo stile. E mi sono fatta bionda. E fatta. come una cavalla. Ma un giorno mi svegliai dal caldo. Doveva essere il 14 agosto. E intorno non c’era più nessuno. Tutti partiti. Non sono mai stata brava a programmare nè il mio domani nè le mie vacanze. Con la stessa classe e nonchalance avevo preparato gli stessi trollies che ha creato per me Pompeo Ciccone con Elvis Presley. E con la stesso savoir faire sona passata da un museo  a 5 stelle a Istanbul,a uno squat di Berlino,da un campeggio in puglia a  un castello di un Re. Ci sono  posti in cui non metterò mai piu piedi. Posti in cui non sono stata amata. Non ho mai fatto la schizzinosa certo,sono consapevole del clamore che creo intorno quando appaio,ma pretendo di essere rispettata almeno un minimo o almeno strappare un sorriso per la mia originalità. La prossima provo ad apparire a Mejugorie,magari in una grotta davanti a due pastorelle mi va meglio. Ma ci sono posti in cui la loro indecente cultura non supera quel minimo. Posti in cui per sopravvivere deve essere come loro. Bestie senza soma .E vivendo a mezze giornate attesi il cliente del giorno,fece un biglietto e andai a trovare i miei in Calabria.Quando ne avevo avuto la possibilità,accettavo l’ultima proposta  più allettante e partivo. Ma non potevo. Stavo studiando un copione. Quello della donna del piacere,che vive a mezza giornata. E cosi andai in Calabria dai miei. Non potevo permettermi altro. Potrei vivere nel lusso più estremo col mio lavoro da modella, ma me ne frego e li mi sono nascosta,sono stata chiusa in camerino tutto il tempo, non volevo essere riconosciuta. Nessuno sapeva ci fosse  Lola Kola.Non volevo bodyguard e andare in giro senza trucco. Usciva solo quando tutti erano al mare,Schivando miracolosamente fotografi e giornalisti,per comprare le sigarette e l’insalata,l’unica cosa di cui mi nutrivo per bilanciare l’abuso di alcool. L’inferno si ma sempre taglia 42..per il resto a casa da sola, ma una casa vera. Col frigo ,la televisione , i divani. Cosi descrivevo ad Elio e liuc l’inferno in cui era, una casa coi divani e la tv.Ridevano i miei quando lo dicevo. Non avevano idea di come vivessi io,per quello ridevano. In una cantina umida presa da un amica che li faceva session fetish e bondage.Una casa tutta nera, catene e specchi. Ideale per quel mestiere. che se anche aveva trasformato in un loft.N on preoccuparti disse mia cugina quando vide la mia casa,dopo essere rimasta muta sull’ingresso. Non dirò a nessuno che lo vista, non preoccuparti. Fu lei a suggerirmi che neanche a rum e whisky,i cani di mio fratello, avrebbero fatto abitare la. Ma io vivo cosi. Di tutta questa vita parlerò,di tutti. Ho visto tutto,fatto tutto,viaggiato il mondo e fatto sesso selvaggio con mio marito. Persa e ritrovata piu volte. Caduta in basso e volata in alto. E sola. E sola volevo stare. Ma quell’estate non ero cosi sola.  E ho cominciato a scrivere. Male dice Silvio, non so usare la punteggiature dice. Ha ragione,lo dice anche Alex.Però scrivevo, mail su mail. L’unico che mi rispondeva è Il signor D.V. L’unico che passava l’estate al lavoro davanti al pc. Un Re. Un piccolo principe. Questo inizio è per lui. Su tutti è stato lui a tenermi la mano in quell’inferno. Da lontano. Come solo lui sa fare. Insuperabile. Ho  scrisse tutto e condiviso con lui tutto quell’inferno..La sua poesia e il suo pensiero cosi lucido sulle cose mi ha conquistata. Rimane  il mio Re. Che mi ha tenuto la mano durante il mio inferno. Condivisione è la parola che ha portato nella mia vita. E il suo taglio superiore al diamante dei pensieri e parole di oro mi ha inevitabilmente cambiata senza che me ne accorgessi. Per lui ho cominciato a scrivere e spero di ereditare la sua bravura a trovare le parole migliori per continuare a farlo. Forse renderò note quelle lettere dall’inferno,questo non lo so,dovrà vedersela il mio editore .Ma questa è un’altra storia..E’ che mi perdo ecco..In finale se sono qui a scrivere è grazie a ****. In molti mi chiedono di scrivere. Sto preparando un blog per chi ha voglia di seguirmi. Ci vorrà un pò,tanto materiale è in un file che pare danneggiato, cosi man mano riscrivo e pubblico. Ma su tutti rimane Lui. Per questo lo ringrazio prima dell’inizio. Tutto è cominciato con lui. E con Marc Jacob che mi vestiva in esclusiva quell’estate. Per il momento è tutto. Vado.

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