venerdì 1 luglio 2011

Lola Kola

Ho attraversato la Hollywood degli anni 30 e 40,quando fare cinema era timbrare il cartellino.Ho eseguito sullo schermo,con professionalità impeccabile i gesti,le contorsioni,i languori e le isterie della donna fatale che il cinema mi aveva condannata ad essere,ho lavorato con grandi maestri come Pedro Almodovar Elio Castellana E Quentin Tarantino.Lavorare cosi giovane con loro mi ha insegnato che questo lavoro non si improvvisa,e fotografata da grandi geni,Alessio Maximilian Schroder,Robertino Baldassari di Vogue,Debora Vrizzi,che mi voluta a posto di Madonna,ma sono piu spesso ricordata in uno dei piu famosi scatti e riscatti di Luca Donnini.

Sono gli anni della Guerra e della Liberazione, gli anni della nascita della Repubblica,della Costituzione e delle prime elezioni a suffragio universale. Durante la seconda guerra mondiale i tessuti e le materie prime cominciano a scarseggiare.Bisogna arrangiarsi.Ritorno a una moda semplificata ma con l’uso di alcuni espedienti, come le spalline.La guerra crea disastri; le città si spopolano, manca l’elettricità, ci sono situazioni drammatiche. Permettersi una messa in piega non è più possibile: vanno di moda i turbanti.Durante la guerra la moda è limitata, le riviste suggeriscono di riadattare i capi vecchi.A questa vita erano costrette le altre donne.

Ma sui patinati giornali dell’epoca non c’era traccia di questa tragedia.come oggi,Apparivamo in lunghi abiti di seta a sirena, piume pellicce e gioielli e metri di perle. e kilometri di gioielli..Il contributo più importante di Madeleine Vionnet alla moda è dato dall'uso innovativo del taglio in sbieco, ossia in diagonale a 45° rispetto al verso della trama e dell'orditoLa tecnica del taglio in sbieco è usatissima ancora oggi, permette di creare abiti dalle linee aderenti,sfruttando il suo potenziale elastico e quindi di esaltare le forme femminili. I famosi abiti a sirena dalle linee fluide che ho indossato nella maggior parte dei miei film a Hollywood degli anni '30 e '40 sono sicuramente un esempio tangibile del contributo di madaleine alla moda.E di lola kola  al cinema.

Fu Marlene Dietrich a consigliarmi di pettinarmi con i miei famosi victory rolls.

Per esibire dei meravigliosi victory rolls, i capelli se  sono un po sporchi ancora meglio.inutile chiederlo.Si prendono delle sezioni si attorcigliano su se stessi fino a formare dei rolls poi si fissano alla base della testa con delle pins.potete decorare a piacere con fiori ciliegie all’uncinetti o qualunque cosa vi casca in testa.hand made è meglio.era cambiata un po dai tempi in cui portava la cresta.che tenevo su con schiuma di sapone e lacca.

,La nuova posizione che la donna si trovò a ricoprire nel mondo del lavoro negli anni '40 innescò una piccola rivoluzione nel suo modo di vestire. Alla figura di una donna reclusa sotto pile di padellame e kit per il punto a croce, si sostituì quella di una donna pronta a rimpiazzare le presenze maschili impegnate al fronte occupandosi di lavori di ufficio e mansioni tradizionalmente riservate ai maschi.

Ma nella vita venedo meno la forza maschile a loro toccava far qualche sforzo.il cibo era razionanato e con lui anche i tessuti,che spesso erano tessuti militari visto la produzione per la guerra.e a loro toccava anche far lavori da uomini.Cosi dovettero adottarne anche gli abiti.e cosi spuntarono donne vestite da postine da postino da fornaio e cos’altro!di giorno non uscivano mai senza cappello e guanti.le gonne sotto il ginocchio.spesso in tailleur che dava sempre un aria di classe.e i capelli raccolti.un modo che ci rubarono poi anche le raggianti pin up dell’epoca.

I nostri uomini erano al fronte come i nostri amori.Partiti per una guerra che nessuna aveva chiesto.non sapevamo se sarebbero tornati.E come. E spesso questi uomini non tornarono piu.

Alcuni  caddero con le foglie in autunno,alcuni si gelarono come fiori in inverno.

Ma durante le situazioni piu disagiate solo alcune donne possono salvarsi.Se spesso sono uomini,e almeno chi sa confezionare un abito da sola è mezza salva.E noi eravamo salve.

Perciò l’estate  la passai con le vedove del fronte.E con loro un semplice abitini nero,ma un nuovo modo di attraversare il senso della morte dell’abbandono e alla fine dell’amore. e non riuscendo mai a perdere il mio humor , dopo la funzione c’era ancora un after o un birthday party a cui andare quindi non c’era cosi tanto tempo per macchiarsi il make up di lacrime..mi era gia macchiata abbastanza.pensavo di aver pianto tutte le mie lacrime.seppelliti i miei morti e pregato per loro.

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